Il vento dell’est soffia sull’automotive: i trend della mobilità in Italia

Secondo uno studio condotto da ANIASA e Bain & Company, Il vento dell’Est soffia sull’automotive, grazie a costi di produzione più competitivi, nei prossimi anni i costruttori dell’Est Europa e asiatici conquisteranno crescenti fette di mercato. Dal 2015 a oggi l’Europa ha perso la produzione sul proprio territorio di 5 milioni e 300mila vetture, oggi prodotte per lo più in Cina. Complici la crisi dei chip e la guerra in Ucraina, si assiste inoltre a un ulteriore invecchiamento del parco circolante, con emissioni in aumento. Insomma, il settore automotive è destinato a cambiare molto più di quanto non abbia fatto negli ultimi decenni. Non solo nuovi modelli, anche nuove motorizzazioni (BEV, HEV), produttori, modelli di business, mix di segmenti, e nuovi canali, come il noleggio.

Crollano le rottamazioni: il parco circolante cresce e invecchia

Gli italiani rimandano l’acquisto dell’auto e per lo più finiscono per tenersi la propria, come confermato dal drastico crollo delle rottamazioni: nel 2022 quasi mezzo milione in meno. La naturale conseguenza di questi fattori è una crescita continua del parco circolante, nonché della sua età media, che ormai raddoppia i livelli di 20 anni fa, superando i 12 anni di età per vettura. E quando gli italiani devono proprio cambiare l’auto, preferiscono sempre più noleggiarla anziché acquistarla.
In questo contesto, dunque, incentivi e sconti aggiuntivi, se ben orchestrati, sono l’unico elemento che potrebbe far prendere in considerazione l’acquisto di un’auto nuova.

Crolla anche il mito delle piccole elettriche da città

Almeno per il momento crolla il mito delle piccole elettriche da città. La progressiva elettrificazione sta portando infatti a un graduale disimpegno dei costruttori tradizionali dal segmento delle utilitarie. A oggi, i veicoli elettrici ottengono la quota maggiore nei segmenti di vetture medio-grandi.
Nelle immatricolazioni del primo trimestre 2023, la quota BEV nelle vetture medie/grandi è pari a circa il 13% del totale, contro il 2,6% nelle compatte. Le BEV si confermano, inoltre, più concentrate nelle grandi città. A vincere sono sempre i motori benzina e le auto ibride mild.
Si conferma poi la centralità della sostenibilità economica come fattore determinante nelle abitudini di consumo degli italiani. Auto e trasporto pubblico sono vincenti grazie alla loro convenienza e flessibilità per tutti i fini di mobilità. 

L’Europa cede lo scettro alla Cina

In risposta alle esigenze di sostenibilità economica, il mercato italiano sta diventando sempre più appannaggio di costruttori dell’Est, in grado di produrre auto a costi più competitivi. Dalla Cina si affacciano nuovi attori nativi EV, non solo nella parte di mercato mainstream, ma anche nei segmenti top. Non a caso, alcuni brand asiatici hanno già scalato molte delle prime posizioni nelle vendite globali di vetture elettrificate, scavalcando anche Tesla.
L’Europa ha poi ceduto lo scettro di principale produttore alla Cina, che già oggi raggiunge il 4° posto tra i Paesi che hanno registrato il maggior numero di brevetti in Europa. L’Italia è undicesima.